Tanto tuonò che piovve

Ebbene sì ci risiamo.
Non sono bastate le raccomandazioni ed il parere di illustri virologi: il popolo italiano ha creduto più nella sua incrollabile fiducia riposta nel suo stellone che a tutti quelli che già da maggio avevano previsto una seconda ondata se si fossero allentate troppo le briglie.
Chi non ha vigilato affinché le leggi che aveva promulgato fossero applicate è colpevole ne più e ne meno di chi le leggi le ha aggirate.
E il vunus forse è proprio nell’avere riposto fiducia nella responsabilità della gente
Fiducia malriposta? Forse no ma mi chiedo cosa non sia stato capito sull’obbligo di mantenere distanza e mascherina in cambio dell’apertura di locali, spiagge, palestre, centri sportivi. Forse l’italiano è una lingua che si presta a troppe interpretazioni!

Ed ora gli italiani sono arrabbiati e scendono in piazza e non sarebbe uno scandalo di per se a sfilare fossero solo quelli che responsabilmente si sono attenuti scrupolosamente alle regole ed ora si trovano nuovamente rinchiusi. A loro si sono uniti i devastatori!
Di certo ora chi ha soffiato sulla naturale anarchia del popolo italiano può dire, di fronte ai tumulti in piazza, che “il popolo è stanco di queste leggi liberticide ed io lo avevo detto che sarebbe finita male” volutamente evitando di fare un po’ di sana autocritica su quanto il suo comportamento abbia influito in certe menti.
Una cosa è certa: non me lo vedo un negoziante preoccupato della propria attività sfasciare quella di qualcun altro creandogli ulteriori pesanti danni economici!

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