Chiagne e fotte

Chiagne e fotte è una tipica locuzione dialettale napoletana. Serve a stigmatizzare il comportamento di chi è opportunista e ipocrita.

Chiagne e fotte chi, per esempio, ha sempre evaso le tasse e poi chiede i sussidi per i mancati incassi durante il Covid e magari glieli danno.

Chiagne e fotte chi ha sempre evaso le tasse e poi si lamenta per le carenze della sanità pubblica.

Chiagne e fotte chi è sempre sospettoso di essere fregato dagli altri quando lui è il primo a fregare gli altri appena può.

Noi italiani siamo così: alcuni piangono e appena possono fottono, altri fottono e poi piangono. E soprattutto vediamo sempre gli altri stare meglio di noi. O peggio, dobbiamo avere tutto quello che hanno gli altri.

Solo ieri abbiamo contato più di 800 morti per Covid ma la stampa ha riempito palinsesti e fogli con le immagini di folle oceaniche riversarsi incoscientemente in piazza per salutare Maradona.

Maradona è l’emblema di questo modus vivendi: prima fotte gli inglesi in semifinale con un suo gol di mano e 4 anni dopo chiagne per aver perso la finale a causa di un rigore per lo meno discutibile.

Sapevamo tutti che aprire spiagge e discoteche sarebbe stata una tragedia. Ora si parla di aprire gli impianti sciistici: hanno lavorato d’estate perché non possiamo farlo noi d’inverno, dicono!

Sciare di per sé non crea contagio. Anche prendere il sole o frequentare le lezioni. La fila alle funivie, il bombardino nel rifugio, attaccare i lettini che il bagnino aveva distanziato uno all’altro, fare capannello all’uscita di scuola qualche danno lo hanno fatto.

Chiagnamo perché non possiamo andare a sciare o ai cenoni di Natale e Capodanno al tempo stesso fottiamo gli altri girando senza mascherina, fregandocene di mantenere le distanze, di rispettare la libertà di altri che per essere liberi scelgono di seguire le regole.

Chiagnere e fottere… chiagnere e fottere, chiagnere e fottere. Un mantra del tutto italiano!

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