
Nell’arco temporale di 15 giorni sono morti Diego e Paolo, due campioni degli anni 80.
Due grandi calciatori! Entrambi nel bene e nel male hanno fatto parlare di se fuori e dentro il campo. A dire il vero di Paolo al di fuori del campo si è sempre saputo poco mentre di Diego anche troppo.
Mentre Diego ha continuato ad impestare le cronache per 15 anni dopo aver lasciato il calcio, di Paolo se ne erano perse le tracce fino a quando la Rai non l’ha riscoperto come opinionista ai programmi sportivi.
Di Diego le cronache si sono riempite di notizie sulla sua evasione fiscale, sulle frequentazioni napoletane, sull’uso della cocaina, sul gol di mano contro l’Inghilterra. Di Paolo a parte la fesseria fatta per l’essersi fatto abbindolare da un truffatore per il calcio scommesse non si ricorda altro. L’unico Paolo che si conosce lo si deve a quello che ha fatto dentro il mondo del calcio.
Due caratteri differenti anche in campo. Diego era iperattivo e imprevedibile. Paolo a volte sembrava non fosse neanche in campo. Diego le occasioni per segnare se le procurava, Paolo non aveva il talento di Diego ma aveva l’umiltà di esserne consapevole e la capacità di trovarsi al posto giuso nel momento giusto.
Diego tirava punizioni e rigori, segnava da fuori area e scartando il portiere. Paolo dopo essersi trovato nel posto giusto sapeva cogliere il momento giusto e decidere in una frazione di secondo come e dove colpire la palla.
Entrambi hanno vinto un mondiale ma mentre Diego ha fatto piangere gli inglesi anche con una furbata Paolo ha fatto piangere il Brasile usando solo la sua classe.
Chi è stato il migliore tra i due? Per Paolo che nella sua vita ha sempre pagato fino in fondo le cause delle sue azioni senza chiamare in causa Dio, cercare sotterfugi o fare birichinate.
Due anni di squalifica ad una carriera da poco iniziata a fatica per via di due ginocchia troppo fragili avrebbero potuto stroncare chiunque.
Paolo non è scappato ma ha resistito a tutto: alla vergogna di aver truffato gli sportivi, agli ululati quando all’inizio di quei mondiali sbagliava l’impossibile. Ha resistito fino quando non è rinato in tutto il suo splendore da atleta: 6 gol in 6 giorni!
Mi piacerebbe che gli italiani celebrassero in modo degno Paolo con la stessa enfasi che hanno avuto per Diego!