In bilico

Le drammatiche immagini di ieri sera mostravano che tutte le democrazie, anche quelle più vecchie, sono in bilico se la politica è guidata da spregiudicati populisti.

Le scene trasmesse sembravano provenire da un qualsiasi paese del Sud America, tipo Venezuela o Nicaragua, rette da un Presidente a vita dove nonostante tutto esiste un popolo che crede nella democrazia. Poi si allargava il campo, si vedeva l’assalto al Campidoglio, centro politico degli Stati Uniti d’America.

E ci si rendeva conto che quell’assalto non era per ribadire un diritto ma per negarne uno a Biden nell’essere proclamato Presidente degli Stati Uniti d’America.

Dopo 244 anni la più grande democrazia del mondo dimostra i suoi limiti e va a sbattere contro le sue stesse regole.

E spuntano personaggi in bilico tra il tragico ed il grottesco come lo sciamano che richiama i barbari vestiti di verde nella spianata di Pontida.

Purtroppo le similitudini sul momento storico-politico tra l’Italia e gli U.S.A. non finiscono qui.

Il nostro Presidente del Consiglio l’unica cosa in cui non si risparmia è la proliferazione di incomprensibili DPCM che si contraddicono a volte ancor prima di essere pubblicati: voteremo… vieteremo… permetteremo…

Poi dice poco o niente quando sarebbe il caso. Non si complimenta con Biden per la vittoria ma con il popolo americano per la bella immagine di democrazia.

Non critica apertamente Trump per aver spinto i suoi passdran ad assaltare il Campidoglio e commenta con una frase fatta sulla violenza.

A “Giuseppi” si spezza il cuore al solo pensiero di criticare l’amico Donald, campione di democrazia.

Ancor di più da quando ha imparato che dietro la sconfitta elettorale di Donald c’era un burattinaio italiano: Matteo Renzi!

Si quel Renzi che vorrebbe mandarlo a casa per manifesta incapacità è riuscito nel suo intento fuori dai confini italiani!

Comincio seriamente a pensare che Renzi sia Bezos!

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