Da che punto guardi il mondo tutto dipende (Jarabe de Palo)
Come diceva Umberto Eco, se da una parte oggi, nell’era di internet, abbiamo la possibilità di essere super informati, dall’altra ci informiamo senza verificare le fonti e ci nutriamo di disinformazione.
E si parla, si riempiono post di parole e ipotesi realizzative che non hanno niente a che vedere con la cruda realtà. Per qualcuno anch’io ora mi sto accingendo a farlo ma penso di poterlo fare per cognizione di causa.
Nel territorio dove io abito esiste il problema dell’allaccio alla rete idrica fin dagli anni settanta, cioè da quando furono fatti i primi allacci. Si iniziò con il centro delle frazioni, poi negli anni si è allargata la rete alle case seguendo il regolamento dei “100 metri” adottato dal mio Comune. “100 metri” significa che se di fianco alla rete c’è una strada lunga 1 km con 10 case e tutte e 10 le abitazioni sono concordi si può allargare la rete perché 1000:10 fa 100.
Ma se i richiedenti sono solo 9 a norma di regolamento non si può fare. E allora giù sui social ad imprecare contro il Comune, il diritto di un servizio non erogato a fronte di tasse pagate. E il tutto accompagnato dalla frase buona per tutte le battaglie: ce ne ricorderemo alle prossime elezioni!
Nessuno però che si chieda il perché. O di chi sia la colpa, a questo punto, della mancanza di acqua potabile nell’abitazione. Del Comune? Del gestore dell’acqua pubblica? Del cittadino a cui non interessa?
Certo, bisogna cambiare il regolamento ed adeguarlo alle esigenze odierne. Ma la Pubblica amministrazione non può avere, per vincoli legislativi, la facoltà di azione che può avere un qualsiasi cittadino nell’affrontare una spesa. Servono progetti, coperture finanziarie e soprattutto l’appoggio di una maggioranza il più larga possibile in Consiglio Comunale che vada al di là dei no ideologici e delle astensioni solo per non votare contro o non dare soddisfazioni al proponente.
Per partito preso la colpa è sempre dell’Amministrazione, solo però la parte in quota alla maggioranza perché l’ostruzione dell’opposizione non è mai vista come una causa di rallentamento dell’iter. E’ sempre degli altri, la colpa, e mai di una concomitanza di conseguenze che purtroppo non possono dare una risposta diversa.
E soprattutto deve essere gratis, come se chi ha fatto l’allaccio 50 o 40 anni fa non avesse pagato la quota spettante al cittadino. Quota che, a differenza di quanto si dice in rete, è la stessa allora come ora con una valuta diversa.
Da che punto guardi il mondo tutto dipende. Ho letto infatti su FB l’invettiva di uno che colpevolizzava tutti per la mancanza dell’acqua potabile a casa sua ma la causa di tutto fu il rifiuto di un suo parente a far cadere questa possibilità .