Il campo

Il voto in Sardegna ha portato riflessioni tra nelle forze in campo. Purtroppo queste forze, una volta raggruppate, non riescono a decidere le misure di questo campo. Tanto a destra quanto a sinistra.

Letta nell’estate 2022 proponeva un campo largo per battere la destra. Giorno dopo giorno troppe zolle si sono sgretolate e il PD si è ritrovato ad essere alleato solo con piccoli mucchi di polvere.

Schlein è stata eletta nei gazebo per allargare il campo del PD, ma anche lei raccoglie solo polvere.

Troppi niet di uno contro l’atro alla sola idea di coalizzarsi. Se chi ha sostenuto Soru si fosse coalizzato con chi ha sostenuto Todde non ci sarebbe stata partita!

Ora si parla di campo giusto. Giusto per chi? Giusto per tutti o solo per chi vorrebbe essere l’unico a dare le carte?

La sbornia elettorale dovuta alla vittoria di Todde, ha indotto Conte ad ergersi unico plenipotenziario nella scelta dei candidati. A Torino no a chi era anti Appendino, a Potenza no a chi, per la propria professione, potrebbe essere pietra di scandalo.

Con una logica tafazziana si finisce di farsi del male per non volere costruire qualcosa al di fuori del proprio campo visivo.

Ma così si finisce per giocare nel campo per destinazione, queslla striscia di erba dove tu puoi solo fare una rimessa laterale!

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